di Alessandro Delfrate
Ho iniziato la mia collezione di piante carnivore coltivando erbacce.
La prima Drosera capensis mi è stata regalata da un fiorista
un giorno di circa 6 anni fa: era contenuta in un vaso completamente secco,
con alcuni steli ormai nei ed era già nel sacco dei rifiuti.
L’etichetta recitava (in alcune lingue, ma non in italiano): “Drosera
capensis, tenere alla luce e bagnare abbondantemente. Trovare piante
carnivore non è mai stato facile, sei anni fa era difficilissimo:
spinto da un inguaribile ottimismo ho messo il vaso in una bacinella contenente
acqua piovana, sul davanzale della mia finestra esposta ad est sperando
nel miracolo. Dopo circa tre settimane nel vaso sono spuntati dei piccoli
germogli, così, anziché gettare via tutto e darmi per vinto,
sono rimasto in trepida attesa. I germogli si sono poi rivelati per una
piccola pianta erbacea, di colore verde chiaro che produce abbondanti fiori
bianchi e tende ad infestare un po’ tutti i vasi. Ma mentre spiavo i piccoli
germogli assolutamente non carnivori, dai vecchi steli l’inossidabile Drosera
capensis ha ricominciato a germogliare sino a formare un cespuglio
di 4-5 piante bellissime a vedersi.
Drosera capensis è una pianta erbacea proveniente dal
Sud Africa, ed è una delle prime piante, assieme alla Dionaea
muscipula, la comune “pigliamosche”, ad entrare nelle nostre collezioni.
Caratteristiche ideali di una pianta per iniziare la collezione sono
l’estrema robustezza, l’adattamento alle più diverse condizioni
climatiche e, soprattutto, un aspetto affascinante e “carnivoro”.
Drosera capensis è una pianta insettivora che possiede
tutte queste caratteristiche e di facile coltivazione, a condizione di
seguire alcune semplici avvertenze.
Caratteristiche generali
Drosera capensis è una pianta che comunemente raggiunge
i 10-15 cm di diametro. Le foglie crescono direttamente dalla base della
pianta, e sono di colore verde pallido. D.capensis cattura gli insetti
mediante una trappola del tipo “a carta moschicida”. Gli insetti vengono
attratti sia dal colore rosso dei tentacoli posti ai lati delle foglie,
che dalle gocce di colla poste alla loro estremità. Scambiando la
colla per nettare, l’insetto si posa sulla foglia, dove viene intrappolato
dai tentacoli. Una volta catturato, i tentacoli vicini si avvolgono attorno
alla preda e, spesso, la foglia intera si ripiega sull’insetto sino a digestione
avvenuta.
Alla fine del processo digestivo la foglia torna a distendersi, in
attesa della preda successiva.
Le prede più comuni
D.capensis è in grado di catturare zanzare, moscerini,
mosche, farfalline ed in genere insetti volanti di piccole – medie dimensioni.
Terreno
Utilizzare un terreno di tipo inerte. Il substrato migliore è
la torba bionda acida, priva di qualsiasi fertilizzante (la torba si trova
comunemente dai fioristi e nei vivai). Per migliorare il drenaggio del
terreno è possibile aggiungere sabbia di fiume (del tipo utilizzato
per gli acquari) o perlite in misura di una parte di sabbia e tre parti
di torba.
Rinvaso
E’ opportuno rinvasare le piante in vaso una volta ogni uno – due anni.
Le radici della D.capensis sono molto robuste, e difficilmente si
possono rompere. Il vaso da utilizzarsi, in plastica o in coccio, deve
essere due – tre centimetri più grosso del vecchio vaso. Il periodo
più adatto per il rinvaso e’ il mese di marzo.
Luce
Come tutte le piante di questo genere, la D.capensis cresce
al meglio se esposta a molta luce. Il davanzale di una finestra od un balcone
sono ottimi posti per la coltivazione.
Temperatura
La pianta cresce al meglio in un intervallo di temperatura compreso
tra i 18 C ed i 30 C. Se tenuta temperature inferiori a 5 C la pianta
può perdere le foglie ma, se è abbastanza robusta, essa riprende
a vegetare al ritorno della primavera.
Se la pianta è tenuta a temperature superiori a 15 C essa vegeta
regolarmente tutto l’anno. Io tengo D.capensis sul davanzale di
una finestra di una stanza non riscaldata: in estate la temperatura arriva
a 40 C, ed in inverno raggiunge gli 0 C.
Fioritura
D.capensis fiorisce in primavera, producendo un lungo stelo
al termine del quale è presente una spiga contenente numerosi fiori
di colore rosa.
Fertilizzanti
Come tutte le piante insettivore, ogni tipo di fertilizzante è
dannoso, e può portare alla rapida morte della pianta.
Innaffiatura
Durante il periodo di vegetazione il terreno deve essere sempre molto
bagnato. Il sistema migliore è tenere la pianta in un sottovaso
contenente 1-2 cm di acqua. L’acqua deve essere piovana, o distillata o
minerale (del tipo oligominerale). Il calcare eventualmente presente nell’acqua
porta ad una rapida morte della pianta.
Bagnare meno durante il periodo invernale, tenendo il terreno solo
leggermente umido.
Riproduzione
D.capensis produce numerosi semi, molto piccoli e di colore
nero. Far seccare i fiori, estrarre i semi picchiettando il fiore secco
con le dita e seminarli in un vaso contenente lo stesso composto utilizzato
per la coltivazione della pianta madre. Dopo 2-3 settimana nasceranno le
prime piantine, già insettivore anche se lunghe pochi millimetri.
Malattie
La D.capensis è una pianta robusta. Se la piante viene
attaccata da afidi o muffe, utilizzare i comuni prodotti commerciali) per
gli opportuni trattamenti.
Drosera capensis mostra il meglio di sé in primavera
ed in autunno, quando la temperatura non è eccessiva e l’umidità
più elevata; se l’ambiente è eccessivamente secco la produzione
di colla si riduce progressivamente, per poi ritornare al ripristinarsi
delle condizioni iniziali. |