IL PRIMO SITO ITALIANO SULLE PIANTE CARNIVORE
A cura di Fabio Bernieri.
 
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INTRODUZIONE
Tanto si e' detto e si e' scritto sulle fantomatiche Piante Carnivore... probabilmente troppo e non del tutto conforme alla verita'. Alla fine tale povero gruppo di vegetali si e' trovato addosso una pessima fama, quella di essere "piante divoratrici". 
Anche l'ambiente in cui molte di esse vivono, la misteriosa foresta tropicale, ha contribuito ad ingigantire quanto appena detto. Diciamo subito la verita' e tanto per cominciare chiamiamo con un termine forse un po' piu' appropriato queste piante: diventano cosi' "insettivore", perche' proprio gli insetti costituiscono la maggior parte delle prede di cui si cibano. 

Niente quindi animali di taglia maggiore (ne' tanto meno uomini) mutilati o divorati da questi terribili e fantomatici vegetali! Le piante insettivore essendo fornite di clorofilla sarebbero autotrofe, ma non sono altrettanto autosufficienti per quanto riguarda l'azoto: l'ambiente in cui vivono (torbiere, paludi, terreni poveri in genere) ne e' quasi sprovvisto. 
Grazie a speciali adattamenti sopperiscono a tale mancanza introducendo nel loro corpo ed utilizzando sostanze organiche di origine animale. 

Questo gruppo di piante realtivamente abbastanza numeroso (circa 600 specie esistenti) presenta vari sistemi destinati alla cattura e all'assorbimento degli insetti. 
Questi sistemi sono sempre localizzati su foglie piu' o meno metamorfosate. Sono cosi' di tipo ghiandolare, di consistenza vischiosa, che e' capace di trattenere l'insetto venuto a contatto con la foglia. Esistono poi sistemi di cattura detti valvari: sono formati da lamine fogliari distinte in due meta' simmetriche le quali, se stimolate dall'insetto, si muovono l'una verso l'altra lungo la linea della nervatura mediana fino a far combanciare perfettamente le loro faccie superiori (piu' o meno come una grande bocca dentata che si chiude). Vi e' infine il sistema di cattura per mezzo di ascidi, cioe' piccol otri, coppe od urne, in cui si sono trasformate le foglie e che contengono un liquido acquoso; sono strutturati in modo tale da rendere facile l'ingresso e pressocche' impossibile l'uscita per l'insetto che vi penetra attirato dall'odore della pianta.

 
Gentilmente ospitato da:
Universita' degli Studi di Pisa
 
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