IL PRIMO SITO ITALIANO SULLE PIANTE CARNIVORE
A cura di Fabio Bernieri.
 
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UNA PIANTA PER INIZIARE: DROSERA CAPENSIS
di Alessandro Delfrate
 

Ho iniziato la mia collezione di piante carnivore coltivando erbacce.
La prima Drosera capensis mi è stata regalata da un fiorista un giorno di circa 6 anni fa: era contenuta in un vaso completamente secco, con alcuni steli ormai nei ed era già nel sacco dei rifiuti.
L’etichetta recitava (in alcune lingue, ma non in italiano): “Drosera capensis, tenere alla luce e bagnare abbondantemente. Trovare piante carnivore non è mai stato facile, sei anni fa era difficilissimo: spinto da un inguaribile ottimismo ho messo il vaso in una bacinella contenente acqua piovana, sul davanzale della mia finestra esposta ad est sperando nel miracolo. Dopo circa tre settimane nel vaso sono spuntati dei piccoli germogli, così, anziché gettare via tutto e darmi per vinto, sono rimasto in trepida attesa. I germogli si sono poi rivelati per una piccola pianta erbacea, di colore verde chiaro che produce abbondanti fiori bianchi e tende ad infestare un po’ tutti i vasi. Ma mentre spiavo i piccoli germogli assolutamente non carnivori, dai vecchi steli l’inossidabile Drosera capensis ha ricominciato a germogliare sino a formare un cespuglio di 4-5 piante bellissime a vedersi.
Drosera capensis è una pianta erbacea proveniente dal Sud Africa, ed è una delle prime piante, assieme alla Dionaea muscipula, la comune “pigliamosche”, ad entrare nelle nostre collezioni.
Caratteristiche ideali di una pianta per iniziare la collezione sono l’estrema robustezza, l’adattamento alle più diverse condizioni climatiche e, soprattutto, un aspetto affascinante e “carnivoro”.
Drosera capensis è una pianta insettivora che possiede tutte queste caratteristiche e di facile coltivazione, a condizione di seguire alcune semplici avvertenze.

Caratteristiche generali
Drosera capensis è una pianta che comunemente raggiunge i 10-15 cm di diametro. Le foglie crescono direttamente dalla base della pianta, e sono di colore verde pallido. D.capensis cattura gli insetti mediante una trappola del tipo “a carta moschicida”. Gli insetti vengono attratti sia dal colore rosso dei tentacoli posti ai lati delle foglie, che dalle gocce di colla poste alla loro estremità. Scambiando la colla per nettare, l’insetto si posa sulla foglia, dove viene intrappolato dai tentacoli. Una volta catturato, i tentacoli vicini si avvolgono attorno alla preda e, spesso, la foglia intera si ripiega sull’insetto sino a digestione avvenuta.
Alla fine del processo digestivo la foglia torna a distendersi, in attesa della preda successiva.

Le prede più comuni
D.capensis è in grado di catturare zanzare, moscerini, mosche, farfalline ed in genere insetti volanti di piccole – medie dimensioni.

Terreno
Utilizzare un terreno di tipo inerte. Il substrato migliore è la torba bionda acida, priva di qualsiasi fertilizzante (la torba si trova comunemente dai fioristi e nei vivai). Per migliorare il drenaggio del terreno è possibile aggiungere sabbia di fiume (del tipo utilizzato per gli acquari) o perlite in misura di una parte di sabbia e tre parti di torba.

Rinvaso
E’ opportuno rinvasare le piante in vaso una volta ogni uno – due anni. Le radici della D.capensis sono molto robuste, e difficilmente si possono rompere. Il vaso da utilizzarsi, in plastica o in coccio, deve essere due – tre centimetri più grosso del vecchio vaso. Il periodo più adatto per il rinvaso e’ il mese di marzo.

Luce
Come tutte le piante di questo genere, la D.capensis cresce al meglio se esposta a molta luce. Il davanzale di una finestra od un balcone sono ottimi posti per la coltivazione.

Temperatura
La pianta cresce al meglio in un intervallo di temperatura compreso tra i 18 C ed i 30 C. Se tenuta  temperature inferiori a 5 C la pianta può perdere le foglie ma, se è abbastanza robusta, essa riprende a vegetare al ritorno della primavera.
Se la pianta è tenuta a temperature superiori a 15 C essa vegeta regolarmente tutto l’anno. Io tengo D.capensis sul davanzale di una finestra di una stanza non riscaldata: in estate la temperatura arriva a 40 C, ed in inverno raggiunge gli 0 C.

Fioritura
D.capensis fiorisce in primavera, producendo un lungo stelo al termine del quale è presente una spiga contenente numerosi fiori di colore rosa.

Fertilizzanti
Come tutte le piante insettivore, ogni tipo di fertilizzante è dannoso, e può portare alla rapida morte della pianta.

Innaffiatura
Durante il periodo di vegetazione il terreno deve essere sempre molto bagnato. Il sistema migliore è tenere la pianta in un sottovaso contenente 1-2 cm di acqua. L’acqua deve essere piovana, o distillata o minerale (del tipo oligominerale). Il calcare eventualmente presente nell’acqua porta ad una rapida morte della pianta.
Bagnare meno durante il periodo invernale, tenendo il terreno solo leggermente umido.

Riproduzione
D.capensis produce numerosi semi, molto piccoli e di colore nero. Far seccare i fiori, estrarre i semi picchiettando il fiore secco con le dita e seminarli in un vaso contenente lo stesso composto utilizzato per la coltivazione della pianta madre. Dopo 2-3 settimana nasceranno le prime piantine, già insettivore anche se lunghe pochi millimetri.

Malattie
La D.capensis è una pianta robusta. Se la piante viene attaccata da afidi o muffe, utilizzare i comuni prodotti commerciali) per gli opportuni trattamenti.
Drosera capensis mostra il meglio di sé in primavera ed in autunno, quando la temperatura non è eccessiva e l’umidità più elevata; se l’ambiente è eccessivamente secco la produzione di colla si riduce progressivamente, per poi ritornare al ripristinarsi delle condizioni iniziali.

 
Gentilmente ospitato da:
Universita' degli Studi di Pisa
 
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